
Lisa Mazoni – attrice, formatrice, direttrice e anima del Teatro Puntozero Beccaria
Lisa Mazoni è un’artista, formatrice e direttrice teatrale che da oltre vent’anni intreccia scena, pedagogia e impegno civile.
È tra le fondatrici e attuali direttrici del Teatro Puntozero Beccaria, il primo teatro in Europa aperto al pubblico all’interno di un istituto penale: un luogo dove arte e rinascita convivono ogni giorno, trasformando la pena in possibilità.
Lisa sceglie il teatro come spazio educativo e politico, convinta che l’arte possa essere una forma di giustizia riparativa. Dal 2001 lavora stabilmente all’interno dell’Istituto Penale Minorile “Cesare Beccaria”, dove conduce laboratori teatrali e progetti di formazione rivolti ai giovani detenuti e a ragazzi in carico ai servizi territoriali.
Nel tempo, questo impegno quotidiano si trasforma in una vera e propria impresa culturale: un teatro vivo, costruito pezzo per pezzo, che oggi produce spettacoli, accoglie il pubblico, forma nuove professionalità e sperimenta linguaggi innovativi.
Come fundraising director e direttrice organizzativa, Lisa ha ideato e coordinato numerosi progetti sostenuti da enti pubblici, fondazioni e programmi europei. Tra i più recenti:
– Ostacoli e Parole (Nuovo IMAIE, 2025–26), dedicato all’inclusione linguistica nei laboratori del Beccaria;
– Next Cue (Prefettura di Milano, Tribunale per i Minorenni, Fondazione Pirelli e altri partner), progetto di rete per la formazione e il reinserimento dei giovani;
– Pivot (Fondazione Cariplo), che ha consentito il consolidamento di nuove figure professionali all’interno dell’associazione;
– Bridges (Ministero dell’Istruzione e del Merito), un ponte tra scuole e giustizia minorile;
– Alice Augmented e New Wild Web, progetti finanziati rispettivamente da Fondazione TIM e Invitalia TOCC, che introducono strumenti digitali, realtà aumentata e stampa 3D nel lavoro teatrale.
Parallelamente, Lisa ha condotto una straordinaria campagna di raccolta fondi per la completa ristrutturazione del Teatro PuntozeroBeccaria, trasformandolo in una vera sala di pubblico spettacolo con un ingresso autonomo, accessibile alla città.
Grazie alla sua capacità di visione e mediazione, è riuscita a mettere insieme realtà di grande prestigio come il Teatro alla Scala, il Piccolo Teatro di Milano, Ars Edificandi e numerosi cittadini comuni, che con il loro contributo economico e simbolico hanno reso possibile questa impresa collettiva. Un risultato che rappresenta non solo un traguardo architettonico, ma una vittoria culturale e civile: il carcere che si apre al mondo e diventa luogo di bellezza condivisa.
Lisa ha inoltre partecipato a progetti europei come “TYPUS – Transforming Young People Using Shakespeare” (Creative Europe) e “Beyond” (Erasmus+), collaborando con università e teatri internazionali per promuovere l’inclusione attraverso la drammaturgia.
Come attrice e costumista, è parte integrante della compagnia Puntozero. Ha interpretato ruoli centrali in spettacoli quali Antigone, Alice Augmented, Errare Humanum Est, Sogno di una notte di mezza estate, King Lear, Erasmo, Made in Italy e La notte santa, portando in scena un teatro che attraversa confini estetici e morali, tra parola poetica, urgenza sociale e formazione condivisa.
Tra gli ultimi premi ricevuti Women Value Company 2024 e l’Ambrogino 2024. Errare Humanum Est, Sogno di una notte di mezza estate e Antigone sono stati accolti nelle stagioni del Piccolo Teatro di Milano, segnando un riconoscimento importante per l’intero progetto.
Nel suo lavoro Lisa unisce rigore pedagogico e ricerca artistica. Ha guidato decine di giovani detenuti e volontari verso percorsi professionali nei mestieri del teatro — fonica, luci, video, costumi, scenografia — e ha contribuito a formare una nuova generazione di attori, tecnici e operatori culturali, dentro e fuori il carcere.
La sua visione si fonda sull’idea che il teatro sia un atto di relazione, un varco tra mondi, capace di restituire dignità e voce a chi è ai margini. Oggi, come direttrice del Teatro Puntozero Beccaria, Lisa continua a curare la progettazione artistica, formativa e produttiva dell’associazione, mantenendo viva una tradizione di ricerca che unisce educazione, tecnologia e bellezza.
Ogni progetto che firma è un invito alla trasformazione: un teatro che non rappresenta soltanto, ma trasforma chi lo abita.